30 agosto 2020 - 11:30

Coronavirus, tamponi alla frontiera tra Italia e Francia: l’intesa è vicina

Il governo al lavoro per un accordo di reciprocità (test in entrata e in uscita) anche con la Spagna. La sottosegretaria alla Salute Zampa: «Una scelta che tutela la salute di tutti». Il contagio sale in Europa: Ungheria e Ucraina chiudono i confini da settembre

di Carlotta De Leo

Coronavirus, tamponi alla frontiera tra Italia e Francia: l'intesa è vicina
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Rendere obbligatori i tamponi per chi rientra dalla Francia dove i contagi da coronavirus stanno registrando una preoccupante impennata. Il governo è al lavoro su un’intesa che - sulla base dello schema già predisposto per Spagna, Croazia, Grecia e Malta- imponga lo screening a turisti e lavoratori che ritornano in Italia. Ma questa volta l’intesa raggiunta con Parigi prevede la reciprocità: i test, quindi, saranno effettuati alla frontiera, in entrata e in uscita. Lo stesso dovrebbe avvenire anche per la Spagna, un altro Paese in cui la curva dell’epidemia continua a salire.

Sulla definizione dell’intesa sono al lavoro il governo italiano e quello francese. «C’è già un’interlocuzione avviata con il ministro della Salute, Roberto Speranza con il governo francese. Si sta valutando il tema della reciprocità. Non solo con la Francia, lo si sta immaginando anche con la Spagna, cioè tamponi di controllo in andata e uscita. Io credo che questa possa essere una scelta che tutela» ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a Rainews24.

In Europa il tasso di positivi è in aumento da 38 giorni consecutivi. In Francia la situazione si è aggravata: in un mese i contagi sono quadruplicati e il governo è corso ai ripari imponendo l’obbligo delle mascherine anche all’aperto e trasformando in «zona rossa» 21 province. Anche in Spagna la situazione è sempre più preoccupante, ora persino nella capitale: il Paese si è guadagnato suo malgrado la «maglia nera d’Europa» con 96 mila casi in due settimane.

Numeri che rendono necessarie misure di contenimento: per ora, i paesi del Vecchio Continente continuano ad allungare le proprie liste «nere» delle zone da evitare, o per cui è obbligatorio un tampone o una quarantena al momento del rientro. Qualcuno ha già richiuso le frontiere: Ungheria e Ucraina hanno annunciato — prime e al momento uniche — il divieto di ingresso agli stranieri da inizio settembre. La Grecia, invece, bloccherà i voli verso la Catalogna.

L’accordo reciproco sui tamponi con tra Roma e Parigi (esteso anche a Madrid) potrebbe essere un buon antidoto a un nuovo blocco della circolazione nell’Ue. A seconda della curva epidemiologica di ogni Paese, l’intesa può essere replicata con accordi bilaterali, o ancor meglio, con una mediazione sovranazionale delle istituzioni europee.

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